Il TFR o Trattamento di fine rapporto, è una somma accantonata dal datore di lavoro e che viene corrisposta al lavoratore dipendente nel momento in cui il rapporto di lavoro cessa per qualsiasi motivo. Solitamente è pari circa ad una mensilità all’anno di retribuzione.

Spesso sia il datore di lavoro che il lavoratore dipendente sottovalutano la possibilità di accantonare il TFR in un fondo pensione, soluzione che a parere dello scrivente possiede innumerevoli vantaggi:

• permette al datore di versare ogni mese la quota di TFR da accantonare tramite bonifico o MAV (nell’ipotesi di TFR lasciato in azienda il datore nel 90% dei casi non accantona mai nulla, ritrovandosi alla fine del rapporto di lavoro a dover sostenere una spesa molto importante che spesso mette le piccole aziende in difficoltà)
• è fiscalmente agevolato in quanto il TFR versato in un fondo pensione “sconta” un’imposta sostitutiva fissa che varia dal 9% al 15%, quindi molto più conveniente dell’aliquota IRPEF che parte dal 23%
• è tendenzialmente più sicuro (l’azienda potrebbe fallire e non erogare il TFR, mentre i fondi pensione sono ovviamente più stabili nel mercato)
• rende tendenzialmente di più in termini di rivalutazione percentuale

Riteniamo quindi che per la gran parte delle aziende (e di conseguenza anche dei lavoratori) abbiano solo dei vantaggi ad accantonare il TFR in un fondo pensione, ci teniamo a sottolineare che i vantaggi non sono solo ed esclusivamente economici, ma anche “organizzativi”. E’ indubbiamente più sicuro e meno gravoso per l’imprenditore versare ogni mese una piccola somma, piuttosto che ritrovarsi a dover corrispondere interamente un trattamento di fine rapporto che si sarebbe dovuto accantonare in azienda, ma che nella pratica non è stato mai accantonato.

Lo Studio è a disposizione per maggiori informazioni.