Il lungo iter della Legge di Manovra 2020 è in corso, e ha portato al varo della Legge di bilancio e dl fiscale 2020 in Consiglio dei ministri lo scorso 15 ottobre. La manovra si compone sia di politiche di incremento della spesa che di misure che aumentano le entrate. Previsti 30 miliardi di maggiori spese e 15 miliardi di maggiori entrate.
Vediamo in dettaglio tutte le norme inserite nella Manovra 2020.
Il punto centrale della politica economica del governo, quello su cui ha concentrato la maggior parte degli sforzi, è il blocco dell’aumento automatico dell’IVA: gli aumenti Iva pari a 23,1 miliardi di euro sono stati a tutti gli effetti sterilizzati senza alcun aumento o rimodulazione delle aliquote, come promesso. Questo costerà appunto 23,1 miliardi. La manovra evita così un innalzamento delle aliquote IVA dal 22 al 25,2% e dal 10 al 13% che sarebbero scattati dal 1° gennaio 2020.
La manovra prevede la riduzione già a partire dal 2020 del cuneo fiscale a carico dei lavoratori. Nel dettaglio, verrà operato un taglio del cuneo fiscale sia per i 4,5 milioni di lavoratori con redditi lordi tra i 26.600 e i 35.000 mila euro, che i 9,4 milioni di lavoratori con redditi da 8mila a 26.6000 euro, che percepiscono già il bonus Renzi. Nel 2020 la dote per il cuneo fiscale è di 3 miliardi di euro e la partenza della misura è prevista per il 1° luglio 2020.
sarà eliminato il tanto contestato super-ticket sulle prestazioni specialistiche ed ambulatoriali. I fondi per la Sanità aumentano di 2 miliardi nel 2020, e vengono stanziati 2 miliardi per l’edilizia sanitaria. Ora il ticket sanitario sarà stabilito in base al costo delle prestazioni e del «reddito familiare equivalente», vale a dire del reddito prodotto dal «nucleo familiare fiscale rapportato alla numerosità del nucleo familiare».
Patto per la Salute 2019-2021: rafforzamento del sistema della governance sanitaria; valutazione dei fabbisogni di personale e dei riflessi sulle necessità assunzionali e sulla formazione di base e specialistica; revisione del sistema di compartecipazione al fine di promuovere maggiore equità nell’accesso alle cure; riorganizzazione delle reti di assistenza ospedaliera e territoriale, con particolare riferimento alla cronicità e alle liste di attesa.
Possiamo dire che Quota 100 non chiuderà i battenti il prossimo anno, ma resterà fino al 2021. Non sono previste finestre di uscita.
Non verrà toccato invece, o meglio, saranno solo apportate alcune modifiche per evitare i comportamenti furbetti, il Reddito di cittadinanza.
Sarà prorogata Opzione donna. La misura resterà anche nel 2020 e potrà essere utilizzata per le donne in possesso dei requisiti che vogliano uscire prima da lavoro.
Confermata anche Ape social, che potrà anch’essa essere utilizzata anche nel 2020.
Estensione del regime del reverse charge per contrastare l’illecita somministrazione di manodopera: attraverso la costituzione di false cooperative e false imprese, i soggetti coinvolti nelle frodi evitano di assumere manodopera interna delegando il reperimento delle risorse a finte società affidatarie che aggirano le norme contrattuali, evadono l’Iva e non procedono al versamento delle ritenute operate sui redditi dei lavoratori.
Approvate anche misure contro le frodi nel settore dei carburanti, e si introducono nuove norme di contrasto all’evasione e all’illegalità nel settore dei giochi, tramite:
In questo fondo confluirebbero le risorse per i servizi alle famiglie, da quelle per lo stop alle rette degli asili nido ad altri bonus. Sarebbe questa la base per creare in un secondo momento l’assegno unico per i figli. Il Fondo per la famiglia sarà aumentato di 500 milioni di euro.
Costituzione del “Fondo per la disabilità” (100 milioni per il 2020, 265 per il 2021 e 478 per il 2022) per attuare la delega in materia, collegata alla manovra finanziaria: nuove risorse per il diritto al lavoro dei lavoratori diversamente abili; nuove risorse per le esigenze di mobilità e trasporto dei diversamente abili; nuove risorse per assistenza e per i caregiver.
Si è proposto l’incentivo ai pagamenti elettronici per ridurre i costi delle operazioni e scongiurare fenomeni di evasione.
Diverse le misure previste nel pacchetto del Decreto fiscale, tra cui:
Arriva per i commercianti un credito d’imposta del 30% delle commissioni sulle transazioni con carte e bancomat, che sarà riconosciuto alle piccole attività con ricavi e compensi entro i 400mila euro. Questa l’ultima novità inserita in bozza Decreto fiscale. Il credito d’imposta partirà dalle spese sostenute dal 1 luglio 2020.
Nel decreto fiscale è presente un’altra novità su quella che ormai è la misura bandierina per ogni Governo che scenda in campo: la soglia limite sull’utilizzo dei contanti, che dopo un braccio di ferro con Renzi, è stata ridotta da 3 mila a 2 mila euro.
Sono state prorogate per le partite Iva, sia in regime forfettario che ordinario, al 16 marzo 2020 le rate fiscali previste al 18 novembre 2019, con l’effetto di aggiungere 3 miliardi alle entrate previste nel 2020.
Inoltre, resta fermo il regime di flat tax per le partite Iva con redditi fino a 65.000 euro annui. Vengono rivisti i parametri del regime dei minimi rendendo più selettiva la possibilità di accedervi. Si introducono limiti di spesa per il personale a 20mila euro e il limite di beni strumentali a 20mila euro.
Rifinanziamento delle agevolazioni cd. “Nuova Sabatini” per l’acquisto di macchinari. Confermato il Piano Impresa 4.0.
Ritornerà l’Aiuto alla crescita economica (ACE), una misura che agevola le imprese che puntano a rafforzare il proprio capitale ma che era stata eliminata con la Legge di Bilancio 2019.
Rifinanziamento del Fondo centrale per le PMI per il prossimo triennio, per sostenere l’accesso al credito delle PMI.
Proroga del credito di imposta per spese relative al personale dipendente impegnato nelle attività di Formazione 4.0.
Proroga al 2020 del credito di imposta per le imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno e zone terremotate, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione.