Buone notizie in vista per i liberi professionisti che sono privi di una Cassa di Previdenza autonoma. In effetti in un articolo del disegno di Legge di stabilità per il 2017 si prevede una riduzione dell’aliquota relativa alla Gestione Separata dell’INPS, che piuttosto che aumentare e passare al 31,72%, dovrebbe invece ridursi, e passare all’attuale 27,72% al 25%.
Nel testo bozza della Legge di Bilancio 2017, quindi, l’Art. 25 prevede la riduzione dell’aliquota contributiva per gli iscritti alla gestione separata, a partire quindi dal 1° gennaio 2017, per i lavoratori autonomi e professionisti iscritti in via esclusiva alla gestione separata Inps, l’aliquota è al 25%.
Siamo ancora in attesa, ovviamente, dell’approvazione del testo della Legge di Stabilità 2017, che non avverrà prima del mese di Dicembre 2016. Intanto i professionisti che non hanno una propria cassa di previdenza e aderiscono alla gestione separata dell’INPS, non possono far altro che confidare nell’approvazione del nuovo disegno di legge, e pertanto trovare dal prossimo anno un’aliquota ridotta al 25%. Occorre ricordare che l’elevata incidenza dei contributi INPS da versare annualmente all’istituto di previdenza, è un ostacolo importante per tutti i professionisti che intendono avviare un’attività autonoma. Inoltre è anche opportuno sottolineare come l’aliquota della gestione separata, sia molto più elevata rispetto alle aliquote che solitamente vengono applicate dalle casse autonome di previdenza.
Dove vanno a finire i contributi versati alla Gestione Separata?
I contributi previdenziali versati annualmente dai lavoratori iscritti alla Gestione separata, confluiscono in un apposito estratto conto INPS che viene aggiornato nel momento in cui l’Istituto verifica e riconosce al soggetto, i compensi riferiti ai mesi di copertura.
La Gestione Separata, a differenza di quanto avviene nelle Gestioni Artigiani e Commercianti, prevede che il lavoratore iscritto, versi i contributi previdenziali in base al reddito effettivamente percepito nell’anno di imposta di riferimento, in quanto per questo tipo di Cassa non è prevista una base imponibile prefissata, ovvero, un reddito minimale dal quale partire per versare obbligatoriamente i contributi.
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Marco Margarito – Dott. Commercialista e Revisore Legale