Dalla legge di bilancio 2018 sono giunte importanti novità in merito alle pratiche di ristrutturazioni edilizia per le quali si vuole usufruire della detrazione IRPEF del 50%. In effetti è stata aggiunta una importante comunicazione all’ENEA per tutti gli interventi di ristrutturazione che riguardano (anche se solo in parte) un’efficientamento energetico e’o l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili.
Per tutti i lavori che si sono ultimati entro il 31.12.2018 la data ultima per la comunicazione all’ENEA è il 01.04.2019. Per tutti i lavori che invece si sono conclusi nell’anno 2019 ci sono 90 gg di tempo dalla data di ultimazione dei lavori. Solo per lavori che si sono conclusi dal 01.01.2019 all’11.03.2019 i 90 giorni scattano comunque dall’11.03.2019 in quanto il portale dell’ENEA si è reso disponibile da questo giorno.
Proroga senza novità di rilievo anche per il bonus mobili 2019. La guida dell’Agenzia delle Entrate specifica che si può fruire della detrazione Irpef del 50% per le spese di acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe A+ (A per i forni) qualora siano destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.
L’agevolazione può essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato non prima del 1° gennaio 2018.
Anche la guida all’ecobonus 2019 è stata aggiornata dall’Agenzia delle Entrate.
La detrazione riconosciuta per i lavori di risparmio energetico prevede diverse aliquote, modificate già dalla scorsa Legge di Bilancio e che resteranno in vigore anche per gli interventi effettuati a partire dal 1° gennaio 2019.
Le principali novità in vigore sono le seguenti:
La detrazione per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali e per quelli effettuati su tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio sarà in vigore fino al 2021 e per questi lavori sono riconosciute percentuali di bonus più elevate.
In tal caso, infatti, è possibile usufruire di una detrazione del 70 o del 75% da calcolare su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 40.000 euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio.